Tra Dono e Carità – 4 settembre/ 5 ottobre 2017

Studio Motterle è lieto di sostenere e di collaborare al progetto Tra Dono e Carità, un ciclo di incontri  “generativo”, nato un po’ in fretta ma che evidentemente aveva delle basi solide e mature per venire alla luce, promosso da IPAB di Vicenza e alcune realtà (imprese, enti e associazioni) del territorio.

Gli appuntamenti sono tanti e articolati.

  • Lunedì 4 settembre, alle ore 11.00 all’Oratorio dei Boccalotti in Piazza San Pietro a Vicenza, conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa condivisa anche dal Comune di Vicenza.
  • La serata inaugurale si svolgerà in occasione della Giornata della Carità indetta dall’ONU Martedì 5 settembre con il dialogo tra il professore Umberto Curi e don Matteo Pasinato che si terrà alle ore 20.30 alla Chiesa di San Giuliano (Corso Padova a Vicenza).

Tra i tanti appuntamenti segnaliamo quelli legati al mondo dell’Architettura

  • Giovedì 14 settembre 2017, ore 18.30 Coro delle Monache – Piazza San Pietro, 9 – Vicenza – Riflessione proposita “La responsabilità della ricchezza. Quando patrimonio pubblico e privato generano patrimonio (e forme di sviluppo) di Comunità

Partecipano:

  • Carlotta De Franceschi, Presidente Action Institute e docente alla Columbia University
  • Lucio Turra, Presidente IPAB di Vicenza
  • Matteo Cavalcante, esperto di gestione di patrimoni familiari
  • Ugo Biggeri, Presidente Banca Etica
  • Coordina: Mauro Della Valle, giornalista

Sette secoli di Storia di IPAB di Vicenza ci suggeriscono la strada al “dopo di noi” (che è anche un “durante noi”) individuale e di Comunità. La rilettura di alcuni testamenti del passato offrono un chiaro disegno della funzione sociale di un lascito e richiamano la necessaria garanzia (fiducia) che venga rispettata la volontà del donatore. Girolamo Salvi, ad esempio, appose un emblematico “…a condizione che si comportino bene”. Il compito odierno è anzitutto quello di ricreare fiducia, attorno a progetti lungimiranti e condivisi, gestire al meglio il patrimonio pubblico, rilanciare l’investimento privato nel welfare e nuove forme di mecenatismo, e introdurre precise modalità di trasparenza e rendicontazione.

  • Sabato 23 settembre 2017, dalle 9.00 alle 19.00 – Passeggiate Patrimoniali/1: Visite guidate, musica e laboratori artigianali in occasione delle Giornate europee del Patrimonio
  • Venerdì 29 settembre 2017, ore 15.00  – Passeggiate Patrimoniali/2

L’IPAB di Vicenza e il Club for UNESCO Vicenza, d’intesa con il Consiglio d’Europa di Venezia e con Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari, organizzano le “Passeggiate Patrimoniali” per evidenziare il valore dell’eredità culturale per la società. L’importanza della carità per Vicenza ha suggerito l’idea di caratterizzare la Passeggiata Patrimoniale come Itinerario della Carità, un percorso storico e artistico fra le architetture e le opere d’arte ereditate da un mondo di gesti, come lasciti e donazioni, che testimoniano una generosità di affetti e speranze, oggi nella memoria vivida della città. Gli Itinerari della Carità coinvolgono la cittadinanza a partecipare al processo di identificazione, interpretazione e valorizzazione dell’identità culturale locale, riconoscendo la necessità di mettere la persona e i valori umani al centro dell’idea ampia e interdisciplinare di patrimonio culturale.

Gli Itinerari della Carità, uniscono patrimonio materiale e immateriale:

  • sottolineano il diritto di tutti a partecipare al patrimonio culturale secondo quanto indicato nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e ribadiscono l’importanza dell’eredità culturale per lo sviluppo sostenibile della città di Vicenza;
  • rafforzano una comunità patrimoniale che attribuisce valore al Patrimonio culturale, materiale e immateriale e si impegna a trasferirlo alle generazioni successive;
  • promuovono un approccio integrato alle politiche culturali, valorizzando così la diversità culturale al fine di rafforzare la responsabilità condivisa nei confronti dell’eredità culturale come fonte di coesione sociale e prosperità.

in collaborazione con Club for UNESCO e Consiglio d’Europa – Sede di Venezia

I frutti di Marta a Villa Zileri

“I frutti di Marta” è un’azienda agricola della provincia di Vicenza. Fondata da Marta e Eugenio, si avvale della collaborazione di altri quattro soci.

L’azienda si trova a Monteviale, nel parco di Villa Zileri, e propone una forma di agricoltura sociale, prevedendo cioè l’inclusione di persone svantaggiate, e la possibilità di inserimenti lavorativi e attività terapeutiche rivolte a soggetti con disabilità psico-fisiche.

 

Il progetto attuale principale de “I frutti di Marta” riguarda la creazione di un frutteto dal sapore antico, laddove quella terra che ora è parte di un bosco, era un tempo lavorata dall’uomo. In questa area sono esistiti per secoli terrazzamenti coltivati a vite, che ora verranno convertiti nella coltivazione di mele e pere “antiche”, e piccoli frutti rossi.

L’idea è che il frutteto diventi un elemento del parco di Villa Zileri, al quale apporterà il beneficio della propria bellezza e dei colori dei frutti, all’ombra dei quali sarà possibile sostare durante la passeggiata nel parco.

Il contesto naturale è infatti di grande importanza: il parco di Villa Zileri è un esempio di armonia fra il paesaggio collinare circostante, e gli elementi storici e culturali che caratterizzano il parco della villa seicentesca.

Ma non solo: come è naturale, la frutta sarà destinata a diventare un piacere per il palato nella forma di marmellate, composte, conserve e mostarde, tutti prodotti di frutta biologica, e quindi sana.

L’obiettivo del progetto è quello di porre cura in qualcosa che, nel suo “piccolo”, porti benessere a chi ne vorrà fruire. Nel lungo termine verranno create anche serre invernali per i frutti piccoli; gli impianti “pilota” serviranno a individuare le varietà di frutti più adatte a essere scelte per la coltivazione.

I frutti del raccolto ottenuto saranno poi venduti attraverso la rete dei Gruppi di Acquisto Solidale (GAS), e  distribuiti attraverso i negozi che propongono prodotti provenienti da progetti di Agricoltura Sociale.

Si tratta di un progetto di semplice realizzazione solo in apparenza, ma che in realtà richiede molta cura e attenzione, che non mancano da parte di chi, come i soci dell’azienda agricola “I frutti di Marta”, ha a cuore l’armonia fra natura ed essere umano, ben rappresentata dalla coltivazione di un alimento naturale, sano e nutriente come la frutta.

 

 

 

Contrastare lo spreco alimentare si può

I numeri dello spreco alimentare in Italia non tendono a diminuire: nonostante le azioni messe in campo nelle diverse città, ogni famigli ogni anno getta nei rifiuti oltre 145 kg. di cibo

Per contrastare questo fenomeno, Enea ha stilato un decalogo delle buone pratiche per una spesa più consapevole e attenta.

 

Valutare il quantitativo di cibo da acquistare è il primo passo da compiere:
calcolare il consumo di un pasto medio e stilare la lista degli alimentari da comperare aiuta nel programmare gli acquisti senza dare libero sfogo agli acquisti d’impulso

Una volta a casa, poi, alcuni accorgimenti possono migliorare la conservazione degli alimenti – crudi o cotti che siano, e trovare soluzioni creative per riutilizzare gli avanzi cucinando nuove pietanze, potrebbe diventare una buona pratica sulle nostre tavole.

Saper leggere l’etichetta ricopre una notevole importanza:
oltre alla data di scadenza, riporta su tecnologie o ingredienti che aiutano ad un consumo consapevole. I processi a cui viene sottoposto il latte, per esempio, può allungare la conservazione senza alterare le caratteristiche nutrizionali mentre alcuni estratti vegetali con cui vengono addizionati i prodotti da forno, invece, prevengono l’inacidimento in modo naturale.

Anche fare attenzione al packaging è importante: il decalogo Enea ricorda che una corretta raccolta differenziata aiuta l’ambiente, pertanto preferire confezioni riciclabili – se non addirittura compostabili – si dimostra sempre la scelta migliore.

Infine gli esperti consigliano il consumo di cibo biologico.
L’agricoltura biologica, infatti, riduce i consumi energetici di quasi il 25%, riduce le emissioni di CO2 e non usa fertilizzanti e fitosanitari di sintesi, salvaguardando così le falde acquifere.

Resta intesa che, se le dispense sono piene e non si riescono ad utilizzare tutti i prodotti acquistati, potrebbe diventare una sana abitudine il regalarlo. Ogni città ha la propria rete di volontariato e ONLUS che si occupano della redistribuzione di beni di prima necessità alle persone meno abbienti.
Informati anche tu su quale sia quella più vicina a te!

Leggi qui l’iniziativa delle scuole di Verona per educare alla riduzione dello spreco alimentare.

Sgravi fiscali e riparazioni. L’esempio svedese

Come si fa a ridurre la quantità di rifiuti che vengono prodotti?

Semplice: si prova a ripare ciò che non funziona evitando di gettarlo nella pattumiera. Questa, almeno, è la strategia a cui hanno pensato in Svezia, dove il Governo sta lavorando su una proposta di legge finalizzata a introdurre sgravi fiscali a favore di chi ripara e, in particolare, per il recupero di elettrodomestici, di bici, di calzature e di abiti.

Incentivi che, secondo quel che ha spiegato il ministro delle Finanze Per Bolund, dovrebbero essere in grado di ridurre i costi in modo significativo, in modo tale che la scelta di riparare la merce sia più razionale dal punto di vista economico.

 

Il governo svedese, per altro, è da tempo impegnato nel tentativo di ridurre la propria impronta di carbonio: le emissioni di anidride carbonica si sono ridotte di più del 20% rispetto ai valori degli inizi degli anni Novanta, ma sono cresciute quelle connesse al consumo.

Ciò non toglie che vi sia un interesse sempre più consistente, da parte degli stessi consumatori svedesi, per un consumo più sostenibile.

Ecco, quindi, che il governo scandinavo ha ipotizzato un percorso da seguire, con la proposta normativa che intende tagliare l’aliquota Iva, dal 25 al 12%, sulle riparazioni di scarpe, vestiti e biciclette.

Non è tutto: nel caso in cui la proposta di legge venisse approvata, i consumatori avrebbero la possibilità di chiedere un rimborso per il costo delle riparazioni delle lavatrici, delle lavastoviglie, dei forni e dei frigoriferi che potrebbe essere scaricato sull’imposta sul reddito.

I calcoli di cui parla Bolund riferiscono che, così facendo, le spese sostenute si ridurrebbero di più del 10%. A esserne favorito sarebbe di certo il mercato nazionale del recupero, anche se – d’altro canto – è facile prevedere una levata di scudi da parte delle varie aziende che producono gli elettrodomestici.

Fonte: rinnovabili.it

Spesa sostenibile, l’esempio di Verona

Come risparmiare sulla spesa e vivere felici

Ogni famiglia italiana spreca cibo per un valore pari a 30€ al mese: è quanto emerge dal rapporto Waste Watcher 2014/Knowledge for Expo (Osservatorio nazionale sugli sprechi) che rimarca come

  • 1/3 della produzione mondiale di cibo non viene consumato, di cui l’80% sarebbe ancora consumabile. (Il 22% dello spreco avviene durante il consumo domestico.)

A fronte di questi dati e, proprio nell’anno che Expo15 ci porta a “nutrire il pianeta” anche le aziende di gestione dei rifiuti veronesi si impegnano in attività informazione contro gli sprechi alimentari.

Come ridurre gli sprechi alimentari?

Le buone pratiche iniziano sui banchi di scuola

Si chiama la.mia spesa felice ed è il progetto che porterà i ragazzi delle classi medie della Provincia di Verona a fare la spesa da un punto di vista sostenibile.

Grazie ad impostazione partecipativa learning by doing i ragazzi trascorerranno poche ore sui banchi di scuola per imparare concetti fondamentali come il ciclo di vita dei prodotti, l’approvvigionamento, l’impronta ecologica, la gestione e il riciclo dei rifiuti per poi mettere in pratica quanto appreso in uno dei supermercati convenzionati.

 Ma come si fa una spesa intelligente?

  • Si parte dalla lista della spesa, che esamina i reali bisogni alimentari
  • Si impara a leggere l’etichetta, per capire la provenienza dei prodotti
  • Si punta l’attenzione al packaging e al riciclo degli imballaggi
  • Si condivide l’esperienza con le famiglie e gli amici, affinché tutti si abbia maggior conoscenza, responsabilità e rispetto per l’ambiente in cui si vive.

spesa sostenibile

Se conosci una classe che potrebbe essere interessata a partecipare clicca qui.